lunedì 29 aprile 2013

ISON, COMETS AND COVER-UP


ISON, COMETS AND COVER-UP
 
FOTO ORIGINALE DELLA COMETA RIPRESA L'11 APRILE DA HUBBLE.


Da oltre un ventennio l’Ente Spaziale US classifica le informazioni sensibili riguardanti i corpi cometari in entrata nel nostro sistema solare.

 Questa affermazione si basa su fatti realmente accaduti sino ad oggi e che risalgono indietro nel tempo fino all’anno 1990.

Nel 1990 Harrington vide due cose ben distinte con il suo astrografo da 20 cm,  una grande cometa che successivamente verrà conosciuta con il nome di Hale Bopp ( C/1995 O1 ) e, dietro di essa, qualcosa di molto più grande ed indipendente.

Era il Planet X.

Quando questo corpo celeste di enorme massa  arrivava, portava con sé un intero sciame di corpi cometari.

Harrington sapeva perfettamente dove andare a cercare il Planet X, perché era accompagnato da una cometa; la futura Hale Bopp.

Nel 1990 l’astronomo Harrington scopri’ che la cometa in esame stava seguendo una traiettoria di  quasi collisione con la Terra ( Mc Canney ), poi sventata grazie al ritardo provocato dall’effetto “paracadute” della sua coda ( ultimo perielio 1 aprile 1997, prossimo perielio 4380 ).

I calcoli dell’orbita dell’Hale Bopp realizzati dal Team dell’US Naval Observatory ( USNO), erano nati da un sugerimento dell’astronomo Brady ( il quale rilevo’ un’anomalia orbitale della cometa di Halley, 1986 ) e dalla comparazione, poi, con le perturbazioni riscontrate dalle sonde Pioneer 10 ( Doppler anomaly observed, 1974 ) ed Iras ( Unknow body encounter, 1983 ), che lasciarono pochi dubbi.

Questo segno’ l’inizio del cover-up, da parte dell’Ente Spaziale US, verso i corpi cometari in entrata nel sistema solare e la fine, nel senso stretto del termine, del piu’ qualificato Team dell’USNO.

Un altro corpo cometario che fu oggetto di cover-up fu la Neat ( C/2002 V1 ).

Nel 2002 limpianto NASA di Goddard (sede del controllo dei cronografi SOHO), registro’ un grande evento cometario; il passaggio della Neat aveva generato una  grandissima espulsione di massa coronale (CME ) che sviluppo’ adirittura un “ponte”, o un enorme filamento elettromagnetico, in direzione della coda della cometa che volava in prossimità del Sole.

Questa testimonianza ha poi  portato allo sviluppo di diversi progetti scientifici atti a studiare le  proprietà dei campi magnetici generati dalle comete SOHO.

La Neat, nel 2003, provoco' un CME di classe X 45 che causo’ la paralisi dell’emissione elettrica di una buona parte dell’Europa occidentale.

Noi europei ricordiamo molto bene cio’ che avvenne nell’anno 2003; in quel periodo salto’ l’erogazione dell’energia elettrica in tutta Italia ( e non solo ); la causa fu attribuita alla caduta di un pilone dell’alta tensione che avvenne sul confine svizzero...in realtà molti generatori delle centrali elettriche si fusero e cio’ avvenne nei nodi d’emissione di corrente Franco / Svizzero / Austriaco, confinanti con l’Italia, ma la stessa situazione si registro’ anche nei paesi dell’ Olanda, Norvegia e  Finlandia.  

Questa breve introduzione sulla “cronaca cometaria” serve come Prologo per introdurre un corpo celeste  che sta attirando, da diverso tempo, le particolari “attenzioni” dell’Ente Spaziale US; la  Ison ( C/2012 S1 ).

 

I corpi cometari, come Ison, sono “oggetti celesti” tenuti sotto attento controllo dalla rete Survey  della Nasa, in quanto rientrano nella categoria PHA ( Potentially Hazardous Asteriods ), cioè sono un potenziale pericolo per i pianeti interni equindi per la Terra stessa.

 

 La particolarità di Ison consiste nel fatto che essa provene dallo spazio esterno ( Oort ), quindi è sia un corpo cometario di lungo periodo, che un corpo sungrazer, cioè che effettua un’orbita quasi parabolica ( destinata al non ritorno ) molto prossima al Sole, durante la fase di perielio.

 

Questo estrema vicinanza al sole potrebbe causare due fenomeni: lo sviluppo di CME come avvenne per la Neat, nel 2003, e la produzione di uno sciame meteorico di “detriti residenti”.

 

Solo queste iniziali considerazioni potrebbero essere già sufficienti nel dimostrare che l’Ente Spaziale US, già da tempo, era a conoscenza dell’oggetto Ison, tenedolo sotto stretta sorveglianza, in quanto è considerato come potenziale "rischio" per la Terra.

 

Precovery and discovery Ison comet:


La cometa Ison, fotografata nel settembre 2012 (fonte: Remanzacco Observatory - Guido, Townley, Howes)


Non era un caso se la Ison fino al 21 settembre 2012 era ancora catalogata nelle pagine del NEOCP come Asteroide: AS03D20 .


Infatti una Precovery era già stata effettuata da parte dell’Osservatorio Lemmon Survey il 28 dicembre 2011 e poi dall’Osservatorio Pan-STARRS il 28 gennaio 2012.


Le osservazioni di follow-up sono state effettuate il 21 e 22 settembre 2012 dalla rete I.S.O.N. Observatory, in Russia, e dal Remanzacco Observatory, in Italia.


La scoperta ufficiale della Ison comet venne annunciata dal Minor Planet Center il 24 settembre 2012.
 
 
L'arrivo di una grande cometa sungrazer era stata prevista dall’Ente Spaziale US entro il  gennaio 2011:

Battams durante una tavola rotonda del 2008 affermo’ che: "Da quando è stato lanciato SOHO vi è stata una chiara tendenza che ha registrato un numero sempre piu’ crescente di sungrazers / Kreutz".

 “Il cronografo SOHO ha rilevato 69 sungrazers nel 1997, contro le 200 sungrazers nel 2010”.

"L'aumento è significativo e non può essere rappresentato dal miglioramento del cronografo SOHO”

Battams pensa  che la “tempesta cometaria” avvenuta nel dicembre 2010 potrebbe preludere a un oggetto cometario molto più grande a venire, qualcosa che la gente poteva vedere ad occhio nudo, forse anche durante il giorno!

La tempesta era iniziata il 13 dicembre e si concluse il 22 dicembre 2010, dice Karl Battams del Naval Research Lab di Washington DC, "Durante quel periodo, il Solar and Heliospheric Observatory (SOHO) rilevo’ ben 25 comete che si immersero nel sole. E 'stato pazzesco!"

 “25 comete in soli dieci giorni, che è un evento senza precedenti", dice Battams.

 "E 'solo una questione di tempo", dice Battams. "Sappiamo che ci sono alcuni grandi corpi cometari là fuori."

( La Cometa Ikeya-Seki, del 1965, è un buon esempio; Sungrazing simili comete sono state osservate nel 1843, 1882, 1963 e 1970.)

Questi sungrazers sono tutti legati l'uno all'altro, Marsden ha analizzato le orbite delle comete Kreutz e vide che probabilmente provenivano dalla rottura di una singola cometa gigante nel 12 ° secolo, probabilmente la Grande Cometa del 1106, Ikeya-Seki e le comete SOHO sungrazers sono frammenti più “piccoli” derivanti dal corpo “progenitore”.

Ricercatori come Zdenek Sekanina e Paolo Chodas, del JPL, in un numero 2007 del Astrophysical Journal, studiando il modello frammentato del progenitore Kreutz, suggerirono che diversi grandi “blocchi”, con dimensioni piu’ grandi, erano in arrivo sulla strada!

T. C. Van Flandern, Astronomer dell’ US Naval Observatory,  nel Bulletin of the American Astronomical Society, Vol. 10, p. 660 – 661, 09 / 1978, scrisse:

Intuizioni sulla natura delle comete dalla scoperta dei satelliti di pianeti minori.
Il 7 giugno 1978 viene confermata l’esistenza di un satellite appartenente ad un pianeta minore, 532 Herculina, Altri sette pianeti minori sono stati osservati e hanno evidenziato la presenza di  satelliti orbitanti; ora ci sono 22 note o 22 sospetti compagni appartenenti a questi sette pianeti minori .

Se le comete venissero pensate come un sistema di corpi orbitanti ( satelliti ) dei pianeti minori, l’unica differenza che le dividerebbe da questi ultimi è che esse posseggono gas e polveri che non sono ancora stati espulsi dalla pressione della radiazione solare.
La frammentazione delle comete, causata da urti con altri corpi,  rappresenterebbe una “fuga” di questi satelliti dal pianeta minore di residenza.

Lo stesso processo potrebbe quindi espandersi anche per i meteoritipresenti nell’orbita della cometa.
Pertanto la spiegazione di questo modello muove le principali critiche ad entrambe le teorie in cui considerano i corpi cometari come  "palla di neve sporca" o "sciami di particelle".

Una controprova che avvalora le ricerche del 1978 sviluppate da Flandern è senz’altro ben rappresentata dalla scoperta della sonda Cassini / Hygens, in cui riscontro’, durante il flyby dell’ 11 Giugno 2004, che Phoebe, una delle numerose lune di Saturno, è probabilmente una miscela primordiale di ghiaccio, roccia e composti contenenti carbonio simili in molti modi di materiale visto in Plutone e luna di Nettuno, Tritone.
"Un risultato interessante è la scoperta di possibili somiglianze chimiche tra i materiali su Phoebe e quelli riscontrati sulle comete", ha dichiarato il Dr. Robert H. Brown, team leader per la Visible and Infrared Mapping Spectrometer, University of Arizona, Tucson.

“Sicuramente la sua natura rivela un’origine cometaria", ha detto il co-autore Ralf Jaumann del Centro Aerospaziale Tedesco, " Phoebe presentava un lungo viaggio alle spalle, proveniendo dal sistema solare esterno, dopo aver eseguito diverse volte il perielio attorno al sole fu poi  catturata dall’orbita di Saturno”.
Ma ancora piu’ sconcertante è quello che scrisse Fred L. Whipple nel suo trattato scientifico: Evidence for a Comet belt beyound Neptune, pubblicato adirittura il 30 Marzo 1964!

Nella condensazione di una massa estesa, di gas e polvere, atta a formare il sole e il sistema planetario, Cameron aveva suggerito che "ci deve essere una grande quantità, costituita da materiale solido, alla periferia del sistema solare."
In competizione con questa teoria, se le comete sono formate dagli elementi costitutivi dai pianeti più esterni, nella grande nube di Oort, quindi le comete potrebbero essersi  formate all'interno di una zona planetaria gravitazionalmente perturbata in cui i pianeti presentavano orbite estremamente allungate.

Queste comete rimangono sospese in un anello di estensione, a tempo indeterminato, al di là della "portata perturbativa" di Nettuno, in prossimità del piano dell’eclittica.
Sotto quest’ottica Plutone potrebbe essere una cometa o il risultato di un accumulo cometario, come suggerito da Lyttelton, cioé un satellite perduto di Nettuno”.

Ma arriviamo, ora, alla cronaca dei giorni nostri:

La “curiosa” e tempestiva coincidenza della divulgazione avvenuta, l’11 Aprile 2013, sul sito Spaceweather.com, da parte di un sedicente studente russo,  Kirill Tsukanov, che afferma di aver trovato nell’archivio di Hubble una foto in bianco e nero della Ison, fotografata in modo molto dettagliato e che non si tratta di un falso, fornendo adirittura un codice identificativo di ricerca: ID 13198.


Se si ricerca in Wikipedia il nome di Kirill Tsukanov  risulta che egli è uno studente universitario dell'Università di Mosca di bioingenieria e Bioinformatica.



 

La seconda coincidenza accade il giorno successivo, dopo la comparsa della foto di Ison sul sito Spaceweather.com, quando dal sito di Hubble vengono pubblicate 2 foto simili, apparentemente realizzate con l’ultravioletto, cioè di colore blu.
  

Nel comunicato scritto si legge che queste foto sono state riprese il giorno 10 aprile, quando la cometa era leggermente più vicino di quanto l'orbita di Giove, ad una distanza di 386 milioni di miglia dal Sole ( 4.15 UA ).

 
Questa immagine è stata scattata in luce visibile, con la Wide Field Camera 3 di Hubble, l' immagine era originariamente in bianco e nero, il falso colore blu è stato aggiunto per far risaltare i dettagli nella struttura della cometa.

Nei dati tecnici pubblicati si puo’ leggere: L'immagine è stata creata a partire da dati di Hubble dalla proposta 13198: Li, Jian-Yang (Planetary Science Institute), P. Lamy (Laboratoire d'Astrophysique de Marseille), H. Weaver (JHU / APL), M. A'Hearn e M. Kelley (Università del Maryland), M. Knight (Lowell Observatory) , T. Farnham (Università del Maryland), e I.Toth (Hungarian Academy of Sciences).

Il problema di base è che le 2 foto pubblicate, tratte dall’archivio di Hubble, non sono VERE, o meglio, sono il risultato di un abile ricostruzione, operata sulla base di una foto originale, ottenuta attraverso l’utilizzo di strumenti di fotoritocco che ne hanno alterato la morfologia e le caratteristiche.
Tre sono le caratteristiche evidenti:

1) Il colore bluastro delle foto è stato imposto per rendere piu’ contrastate le caratteristiche della cometa, in realtà il colore originale è rosso perché le foto sono state realizzate tramite l'utilizzo di filtri tra il visibile e l'ultravioletto, vi sono poi anche delle versioni in bianco e nero ( che sono un’abbattimento del canale RGB ).

 

2) La dimensione del nucleo è stata ridotta abilmente in modo da far risultare la cometa meno impattante cosi' da poterla fare  rientrare nelle proporzioni prefissate dei 5 / 6 Km di diametro del nucleo ( il confronto con le foto originali non lasciano dubbi in merito, infatti nelle foto originali il nucleo e il suo coma risultano essere notevolmente piu' grandi ! )

 

3) Lo sfondo risulta insolitamente nero, infatti non si notano stelle di sfondo, mentre invece se si osservano le foto originali si vedrà che esse sono presenti e visibili.
 

Le foto originali invece possono essere consultate a questo indirizzo:
 

Preview for IC7301OOQ

(Publication reference: ads/Sa.HST#IC7301OOQ)



Preview calibrations are uncertain so preview data should be used for diagnostic/quick-look purposes only.



Exposure Information




Target Name: ISON
RA: 06 37 12.17
Dec: +30 14 21.58
Data Quality:

Observation Date: Apr 10 2013 5:12AM
Exp Time: 272
Release Date: Apr 10 2013 7:18PM
Mode: ACCUM

Instrument: WFC3
Filter/Grating: F606W
Aperture: UVIS2-C1K1C-SUB
Config: WFC3/UVIS

Quality Comment:
 

Original observing program:
13198 - Li, Jian-Yang - Planetary Science Institute
The First Pre-Perihelion Nucleus Size Measurement of a Sungrazing Comet, C/2012 S1 {ISON}
- Cycle 20 - Status: completed
 

Come si evince dalla foto ORIGINALE La Ison appare molto piu’ impattante, soprattutto si puo’ notare la grandezza visiva del nucleo che è molto piu’ grande rispetto alla foto ricostruita nella “versione blu”.

Inoltre questa foto è stata realizzata nella modalità tra il visibile e l'ultravioletto, e le stelle nello sfondo risultano essere pienamente visibili!

Allo stesso indirizzo si puo’ leggere l’Abstract del lavoro svolto dal Team guidato dall’astronomo Li Jian-Yang.

Abstract:


La cometa C/2012 S1 ISON è al suo primo soggiorno nel sistema interno-solare, passerà entro due raggi solari della superficie del Sole al perielio. Essoa ci offre l'opportunità unica di studiare le proprietà delle comete della nube di Oort e le caratteristiche dei cambiamenti evolutivi nel nucleo, mentre sperimenta il cambiamento straordinariamente rapido nel suo ambiente termico e dinamico. La misurazione della dimensione pre-perielio del nucleo è fondamentale per caratterizzare questi cambiamenti. Noi proponiamo di misurare la dimensione nucleare della cometa ISON il più presto possibile, in particolare prima dell'inizio della sublimazione dell'acqua all'inizio dell'estate. Una misurazione precoce della dimensione nucleare abilita o migliora il rendimento delle scienze di molte osservazioni future di questa cometa, e migliora le nostre previsioni per la sua capacità di sopravvivenza e di possibili risultati dal passaggio al perielio, beneficiandone molto la pianificazione delle osservazioni. Osservazioni potenzialmente contemporanee con Herschel Space Telescope permettono la misurazione del albedo nucleare, rafforzando ulteriormente le nostre osservazioni proposte.


Quindi da quanto sopra scritto si evince che le misure del nucleo della Ison non sono ancora state intraprese e che i valori dimensionali dei 5 / 6 Km, proposta dallo studio delle emissioni delle polveri, ottenuti attraverso l'utilizzo dello strumento UVOT , montato sul satellite Swift, sono una stima "spannometrica".


Infatti il 30 gennaio lo strumento UVOT aveva rivelato che ISON versava circa 51.000 kg ogni minuto.


Per contro, la cometa stava producendo solo circa 60 kg di acqua ogni minuto.


Quindi confrontando la quantità dei gas per una normale cometa, necessaria per soffiare via la polvere al tasso osservato per ISON, gli scienziati hanno stimano che il nucleo è di circa 3 miglia (5 km).


Percio' ad oggi questa previsione non rappresentano ancora il valore reale delle vere dimensioni del nucleo.


Il Team di Hubble, al momento, non ha ancora misurato il nucleo ( come si legge nell'abstract ), infatti esso si propone di misurarlo il piu' presto possibile...prima dell'inizio della fase di sublimazione dell'H2O, ad inizio estate!
 
 


La Ison é, nella storia astronomica, il terzo corpo cometario, che presenta un'approccio alla Terra ( MOID ) il piu' vicino mai registrato, il problema pero’ é che questo corpo cometario appartiene alla famiglia Sungrazer, mentre invece la D / 1770 L1 Lexell e la 55P 7 1366 U1 Temple - Tuttle non lo erano!


Questo significa che il pericolo della frantumazione del nucleo è reale ( Ignacio Ferrin ), perché le probabilità che la Ison passi indenne durante la fase di perielio, il 28 novembre, risultano davvero basse.
 
Quindi se l’Ente Spaziale US vuole far passare la Ison come una semplice "cometina"  ( la stessa situazione si era già verificata, nel 2003, con la Neat comet ) la causa di fondo è dovuta solo all’incertezza del valore del MOID, nel mese di gennaio 2014.

Secondo alcuni astronomi del gruppo Yahoo / Ison il MOID dovrà essere ricalcolato perché la traiettoria iperbolica della Ison potrebbe subire una flessione durante la fase del prossimo incrocio con il pianeta Marte (0.073 AU), il 1 ottobre.

 Ecco un elenco di date in tutto il fine anno:

 

Asteroids orbits 1 crossing 25 / 7 ( ingresso nella cintura degli asteroidi )

 

Mars potenziale approccio Ison 1/10

 

Terra prima Orbit Crossing 2/11

 

Venus 1 Orbit Crossing 1 12/11

 

Mercury 1 Orbit Crossing 23/11

 

Sun perihelion 28 / 11 ( Roche limit ? )

 

Mercury 2 Orbit  Crossing 5/12

 

Venus 2 Orbit  Crossing 18/12

 

Solstice 21/12 (fine reale del Calendario Maya)

 

Terra Approccio - 26/12

 

Earth Orbit  Crossing 28/12

 

La Terra è attraversata dalla coda ( Tail ) di Ison 14-15/1/2014

 

Terra orbit 2 crossing asteroids ( sciame cometario Ison ) 4 / 4 /2014

Concludendo l’analisi, al momento, occorre aspettare il 1 ottobre, quando la Ison incrocierà il Pianeta Marte; comunque sono consapevole che Ison, ed i prossimi imminenti  PX saranno, forse, decisivi nell’imporre la direzione di rotta della nostra civilta'.
 
Skywalksurvey

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