lunedì 6 maggio 2013

ISON COMET, AGGIORNAMENTO SATELLITI RESIDENTI


ISON COMET, AGGIORNAMENTO SATELLITI RESIDENTI



FOTO IN FALSI COLORI DELLA COMETA ISON C 2012 S1 REALIZZATA DALL’HST, DURANTE LE 4 SESSIONI FOTOGRAFICHE EFFETTUATE DAL 26 MARZO al 22 APRILE 2013.

Nel 1978 la ricerca sviluppata dall’astronomo T. C. Van Flandern ( Bulletin of the American Astronomical Society, Vol. 10, p. 660 – 661, 09 / 1978 ), riguardente la presenza di satelliti in alcuni dei pianeti minori e in altrettanti asteroidi, trovo’ conferma dal Minor Planet Center, diretto all’epoca da Marsden; ne furono trovati ben 22.

La cosa  interessante di questa scoperta fu che, decenni dopo, si capi’ che alcuni di questi satelliti presentavano traccie chimiche identiche a quelle riscontrate nei corpi cometari, ma ancora piu’ interessante fu che questi satelliti “dormienti” si ritrovarono anche attorno ai pianeti maggiori come Saturno, con il satellite Phoebe, e Nettuno, con il satellite Tritone ( fonte: Robert H. Brown ).

Quindi non puo’ meravigliare il fatto che anche i corpi cometari possono presentare dei satelliti, orbitanti intorno loro nucleo; la causa puo’ essere duplice e puo’ riferirsi sia ad una eventuale “cattura” di un “compagno”, ottenuta durante il percorso di traiettoria orbitale, sia ad una eventuale pre-frammentazione.

Un famoso esempio, che nel 1996 provoco’ un notevole “rumors” tra gli addetti ai lavori, è ben rappresentato dal caso della cometa Hale Bopp.

Solo tre anni dopo, durante una conferenza tenutasi a Tenerife, nella Canarie ( il 2 / 6 Febbraio 1998 ) l’Astronomo Z.Sekanina espose ai presenti, con prove documentate, che la cometa Hale Bopp aveva un “satellite” che orbita attorno al nucleo.

Sekanina spiego’ che in base alla misura delle variazioni di luminosita', attorno alla regione nucleare della cometa, è stato possibile identificare la presenza di un satellite orbitante, del diametro di circa 30 Km con un periodo di 2-3 giorni, a 180 Km dal nucleo.

Sempre Sekanina confermo’ che le dimensioni del diametro del nucleo dovevano essere almeno di 70 Km, per giustificare la stabilita' del satellite stesso.

Infatti da un riesame delle immagini ottiche dell'HST ( cinque immagini riprese dal telescopio spaziale Hubble nella seconda meta' del 1996: 20 Maggio, 22 Giugno, 25 luglio, 23 Settembre e 17 Ottobre ) Sekanina incremento’ la stima del diametro del nucleo di Hale Bopp confermando che non poteva essere inferiore a 70 Km, o piu’.

Di seguito propongo delle immagini originali, inedite, provenienti dall’archivio Hubble in cui si possono osservare le foto originali catturate da Hubble nel 1996.

 

SINISTRA FOTO “GREZZA”, NON TRATTATA, OTTENUTA CON FILTRO F675W, 
FOTO DESTRA IN FALSI COLORI
A questo link è possibile accedere alla lettura della “Proposal 6663” e alla visualizzazione delle immagini originali, non trattate:
SYSTEMATIC INVESTIGATION OF C/1995 O1 (HALE-BOPP) HST, Proposal 6663.

Harold Weaver, the Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory

Abstract:

  Proponiamo una rappresentazione sistematica di indagini spettroscopiche
    della cometa C/1995 O1 (Hale-Bopp). La cometa sarà
    monitorata in un ampio intervallo di distanze eliocentriche,
    fornendo informazioni uniche sul comportamento di sublimazione
    questo insolito oggetto
. Le immagini saranno utilizzate per posizionare
    vincoli sensibili sulle dimensioni del nucleo, la ricerca di
    possibili nuclei compagni ed esaminare il vicino nucleo e la morfologia

    del coma per la prova dei getti e delle forme. Le esposizioni
    spettroscopiche ci permetteranno di inserire i vincoli sulla fonte
    d'attività cometaria a grande distanza eliocentrica e di rilevare
    l'insorgenza di sublimazione dell'acqua
. Se al quasi perielio
    le osservazioni saranno ancora possibili, condurremo ricerche approfondite per
    acquisire nuove specie di sensibilità senza precedenti, un importante inventario
    C-, H-, N-, O- e S- specie sul
    nucleo, per misurare il rapporto OD / OH e, forse, risolvere il nucleo anche

    fisicamente. Se questa cometa raggiunge la sua attesa
    luminosità, la qualità dei dati dell'HST sarà veramente spettacolare
    e fornirà delle nuove intuizioni fondamentali sulla natura delle comete.”
    
Cio’ che è di grande valore, nella lettura dell’abstract è che viene menziona la precisa volontà di ricercare otticamente la presenza di piu’ nuclei compagni,  confermando cosi’ le dichiarazioni esposte dall’astrofilo Chuck Shramek quando nel 1995, con il suo telescopio, noto’ un “oggetto” molto prossimo ad Hale-Bopp, denominato poi “compagno” ( questo termine fu utilizzato la prima volta da Harrington nel 1991 quando realizzo’ la pre-scoperta  futura di questo corpo celeste che poi si rivelo’ essere successivamente la cometa Hale Bopp ).
Ma entrando ancora piu’ nel dettaglio vi è un articolo scritto dallo stesso Sekanina:
COMET HALE-BOPP, ORBITING SATELLITE, NUCLEAR SIZE, SPHERE OF ACTION,  link:
in cui nell’abstract vengono descritte tutte le specifiche del rilevamento del nucleo della Hale Bopp.
Abstract:
 “ Questo articolo riporta il rilevamento di un satellite intorno al nucleo principale della cometa Hale-Bopp. Il satellite è stato rilevato in digitale su immagini scattate con la Wide Field Planetary Camera di Hubble Space Telescope 2, in modalità planetaria, per cinque giorni, nel periodo maggio-ottobre 1996. Il rapporto del segnale, mediamente satellite-primario, è 0.21 + / - 0.03, il che implica che il satellite è ~ 30 km di diametro, assumendo questa informazione il nucleo principale è ~ 70 km di diametro. Per evitare la collisione, la distanza di separazione deve superare i 50 - 60 km, in ogni momento. Distanze proiettate del satellite sulle immagini variano da 160 a 210 chilometri, ( 0,06 - 0,10 secondi d'arco).
Il satellite non è stato rilevato nell'ottobre 1995, presumibilmente a causa della sua separazione dal subpixel primario. Il raggio della sfera d'azione gravitazionale del nucleo principale di 70 km di diametro è di 370.540 chilometri al perielio, che aumenta linearmente con la distanza del Sole: viene visualizzato il satellite in un'orbita piuttosto stabile. Il suo periodo orbitale é ~ 180 km e dovrebbe essere di ~ 2 - 3 giorni, molto più breve di quanto siano gli intervalli tra le osservazioni dell'HST. Se invece il nucleo principale dovrebbe essere non più di 42 km, l'orbita del satellite potrebbe diventare instabile; con l'oggetto alla deriva dal nucleo principale, dopo la fase di perielio. Sono stati segnalati da rilevamenti terrestri  importanti potenziali vicini compagni. Gli sforzi per determinare l'orbita del satellite e la massa totale del sistema prenderanno il via nel prossimo futuro.”
 
Ecco che allora anche per un corpo cometario, cosi’ come per un asteroide, o un minor planet, è possibile ritrovare in prossimità del suo nucleo uno o piu’ compagni satelliti, orbitanti in moto periodico.
Ma cio’che ora è acquisito come caratteristica costituente un “canone astronomico” di un corpo cometario, non lo era affatto 15 anni fa.
Infatti quest’informazione era conosciuta solo agli addetti ai lavori e fu rilasciata pubblicamente solo dopo alcuni anni; la scoperta che Hale Bopp possedeva un satellite orbitante attorno al suo nucleo.
 
 

A SINISTRA FOTO “GREZZA”, NON TRATTATA, OTTENUTA CON FILTRO F675W, 
FOTO DESTRA IN FALSI COLORI

L’analoga tecnologia utilizzata, durante la sessione fotografica della cometa  Hale Bopp prodotta nel 1996 dall’HST ( Proposals 6663 ), è comune alle sessioni fotografiche, realizzate 17 anni dopo per le prime fotografie ravvicinate della Ison.


A SINISTRA FOTO “GREZZA”, NON TRATTATA, OTTENUTA CON FILTRO F606W, 
FOTO DESTRA IN FALSI COLORI

L’evidenza che le foto “rimaneggiate” ( per intenderci quelle di colore azzurro ) proposte ultimamente in internet, dall’ente spaziale US, siano state integralmente” trattate”, eliminando una buona parte di tutte quelle caratteristiche che compongono una foto ripresa spontaneamente ed in modo genuino ( come la totale assenza del cielo stellato, la riduzione del coma del nucleo e la rarefazione delle polveri componenti l’enorme volume della coda di Ison ) sono una evidente testimonianza che cio’ che ci viene proposto risulta essere “filtrato”, o modificato, soprattutto in campo astronomico.

La ragione di cio’ è semplice in quanto i finanziamenti elargiti per lo sviluppo del no-out necessario alle missioni e agli esperimenti spaziali sono tali che non permettono di poter rilasciare le “testimonianze” acquisite in modo immediato.

Lo stesso Mc Canney alcuni giorni fa, il 20 aprile 2013, nel suo sito: 


parla apertamente che le foto rilasciate dalla Nasa e circolanti in internet non sono vere:…"sappiamo che la NASA prende un sacco di foto di comete con Hubble, ma non le rilascia ... prendono anche le foto con filtri speciali per riprendere spettri di comete, ma mai le  rilasciano al pubblico "...

A seguire viene proposta una foto originale, in falsi colori, per evidenziare la presenza di satelliti residenti ( di colore rosso ) all’interno del coma ( di colore giallo / verde ) orbitanti attorno al nucleo di Ison ( di colore rosso ).

Questi satelliti ( di colore rosso ) della grandezza di 1 pixel, o piu’, non possono essere scambiati per “rumore di fondo”, o raggi cosmici, in quanto, a differenza di un telescopio terrestre che puo’ senz’altro essere soggetto a queste naturali influenze, nello spazio esterno il telescopio Hubble non è disturbato da queste “problematiche”, o almeno non sono tali da alterare l’immagine acquisita; senz’altro, poi, l’utilizzo di filtri migliorativi contribuiscono a ottimizzare le immagini.

                                   FOTO ISON, IN FALSI COLORI

Una prova della genuinità delle VERE foto di Ison, acquisite da Hubble, consultabili in questi link, stanno a dimostrare che sono immagini reali, visionabili ancora allo stato “grezzo” cioè non trattate in post-prodizione:
Nel Proposal 13198, ho controllato i tempi d’esposizione utilizzati durante la sessione dal Principal Investigator, l’astronomo Jian-Yang Li:
http://www.stsci.edu/hst/phase2-public/13198.pro  e ho verificato che i tempi sono abbastanza lunghi per acquisire, senza problemi, lo sfondo del cielo stellato; allora perché nelle immagini proposte in internet, dall’Ente Spaziale US, le stelle non compaiono?
Questo è un’evidente segnale che le foto non sono originali, infatti in questa Proposal   l’astronomo Jian-Yang Li parla dell’utilizzo della strumentazione WFC3/UVIS su cui  sono stati usati di 2 filtri: F606W, per acquisire l'immagine della cometa, e  F438W, per determinare il colore del nucleo del coma.
 I tempi d'esposizione vanno, per il filtro F606W, dai 50 ai 274 secondi, mentre per il filtro F438W , arrivano fino a 300 secondi.
Il colore delle foto tende al rosso in quanto è causato dai filtri utilizzati nella strumentazione ottica di Hubble ( in realta' il colore originale è bianco in quanto è nello nello spettro visibile ).
Continuando nell’analisi delle altre Proposals, l’astronomo Zolt Leavy, nella Proposal 13229: http://www.stsci.edu/hst/phase2-public/13229.pro ,  parla nel suo Abstract:
…” Proponiamo un programma d’immagini dellaCometa C/2012 S1 (ISON) in tre fasi con simili osservazioni: epoca precoce, pre-perielio, e post-perielio. Queste osservazioni sono destinate a integrare con altre proposte d’osservazione per produrre ancora delle imagini e dei piccoli film in modo da massimizzare questo atteso spettacolare fenomeno”… 
Ed ancora nella Proposal successiva 13199, l’astronomo Dean Hines: http://www.stsci.edu/hst/phase2-public/13199.pro , propone nel suo abstract:
…” Proponiamo, nei tempi discrezionali del direttore, di ottenere delle immagini polarimetriche (ACS / WFC) della cometa C/2012 S1 (ISON) nel suo approccio, pre-perielio, al sistema solare interno, da HST, prima che diventi osservabile. La cometa ISON è un radente in una traiettoria quasi parabolica, simile a quello della Grande Cometa del 1680, e probabilmente trasporta materiale incontaminati che risalgono al tempo della formazione del sistema solare. Recenti osservazioni polarimetriche di altre comete hanno provato che diverse regioni del coma producono risposte di diffusione differenti della luce polarimetrica, indicando che diverse porzioni del coma contengono materiali diversi. La presenza di una regione con alone circumnucleare, fortemente polarizzata negativamente, è stata osservata molto vicino al nucleo di diverse comete e suggeriscono una deplezione d’assorbimento, di particelle carboniose, in questa regione. La risoluzione spaziale, ACS, delle immagini ad alta polarimetria della Cometa ISON possono essere utilizzate per mettere dei limiti sui costituenti materiali delle diverse regioni del suo coma, ma possono anche essere usati per esplorare le dinamiche e acquisire una comprensione dell'interazione, radiazione / coma, e delle sue eterogeneità”…
Nella stessa Proposal si legge, poi, una nota molto interessante:…" Queste osservazioni devono essere effettuate entro il 7 maggio 2013. Tuttavia, esse devono essere programmate più vicino al 7 maggio, il prima possibile. Noi certamente non vogliamo programmare prima del 6 maggio, se possibile."…
Cosa significa questo, che il Team di Hubble sta effettuando una corsa “contro il tempo” per riuscire a determinare la grandezza e le misure effettive del nucleo di Ison, prima che la sublimazione dei gas sia completa e avvolga totalmente il nucleo, celandolo, e, soprattutto, prima che essa effettui la fase di perielio; perché è d’importanza fondamentale conoscere in tempo le Dimensioni per poi predisporre un piano di risposta.
Questo piano comprenderebbe sia la possibilità di calcolare esattamente, conoscendo le reali dimensioni del nucleo di Ison, il limite di Roche, durante la fase di perielio, in modo da sapere in anticipo se ci sarà, o meno, una frammentazione del nucleo e, quindi,  la sua eventuale migrazione, assieme ai suoi satelliti e al suo sciame cometario, verso l’orbita terrestre, nel mese di gennaio / marzo 2014.
Invece nell’ultima Proposal 13197 dell’astronomo Michael  A Hearn, del 2 maggio 2013, si puo’ leggere nell’Abstract: http://www.stsci.edu/hst/phase2-public/13197.pro :

…" Ci proponiamo di ottenere spettri della recente scoperta, della cometa C/2012 S1, ISON,  ben prima che raggiunga la distanza eliocentrica in cui l'acqua-sublimazione avrebbe dominato l'attività, cioè 3 AU. La cometa è chiaramente attiva oltre i 5 AU, e capire quali siano i gas volatili che stanno guidando l'attività è una domanda chiave che deve essere risolta prima che i processi fisici operino il cambiamento con l'inizio di una rapida sublimazione dell'acqua"...
Anche qui’ si puo’ notare un interessantissimo commento, prodotto sempre dall’Astronomo Hearn, riguardante il nucleo di Ison: 
 
V - mags are for the nucleus    

                
Ephemeris offsets will be uplinked, if necessary, to correct  for any errors in the JPL #20 solution. 


Acquisition Uncertainty: 5 "arcsec ( Aquisizione incerta = 5’’ arcsec!)


Ephemeridis Uncertainy: 15.000 Km.


 
Di seguito allego il Target di puntamento del telescopio Hubble  (remote plotting system) 
inerente la Proposal 13197, dove è evidenziato il nucleo di Ison = UNKNOWN SIZE BODY:


La stessa Proposal 13197 presenta poi un’aggiornamento postumo, effettuato in data 5 maggio 2013, con una nuova sessione di foto acquisite, Distant Activity of Comet ISON, HST Proposal 13197:
http://archive.stsci.edu/proposal_search.php?id=13197&mission=hst
 
In conclusione, a supporto di quanto detto fino ad ora, termino la mia analisi aggiornandovi 
con le ultime foto realizzate dall’astronomo Nick Howes, dove scrive pubblicamente, su Twitter, un interessante commento di una sua ultima acquisizione di Ison effettuata il 2 maggio 2013:
 


…” We have some structure in the tail of Comet C/2012 S1  ( 2 May ) preview of RAW images - 2m, La Palma Telescope / 0.7" seeing pic.twitter.com/GlyWiu865d”…


In parole povere egli ha rilevato delle "Strutture nella coda della cometa"; quest'affermazione 
costituisce sicuramente un ottimo supporto a quanto scritto sopra.


Sempre l'astronomo Howes a dimostrazione che Ison sta "risvegliandosi", o meglio la sua luminosità sta aumentando di valore, egli ha registrato, mediante il programma Astronometrica, un valore di FWHM = 1.0'' ( valore già di tutto rispetto se poi consideriamo che la Ison è ancora alla distanza di 4 UA circa dal Sole )...quindi se a questa distanza la Ison presenta già una brillantezza di questo livello, allora lascio a voi immaginare come potrà presentarsi, a circa una distanza di 1 ua dal Sole, se continuerà cosi' questo oggetto celeste sicuramente manterrà veramente la promessa di essere considerata le cometa del secolo.


 

Quindi se anche un’astronomo conosciuto a livello Internazionale, come Howes, ha sottolineato l’esistenza di “strutture” nella Ison, questo è un chiaro segnale che dovrebbe dare da pensare a chi é “responsabile” della rete di Sorveglianza ( Survey ) del nostro splendido Pianeta Terra.


 

             FOTO ISON RIPRESA DALL'ASTRONOMO DIEPVENS, IL 5 / 5 / 2013
Un'altra palese testimonianza fotografica in cui si nota, senza ombra di dubbio, un aumento dell'attività d'emissione delle polveri e di una prima sublimazione dei gas residenti, che contribuiscono ad ingrandire il volume della coda di Ison.

In conclusione una cosa è certa, questo “oggetto” non ha ancora finito di stupire, anzi siamo solo all’inizio; ne vedremo sicuramente delle belle…per i piu’ sciettici, consiglio di prepararsi, con calma, una buona camomilla...
 
Alla prossima,

Skywalksurvey

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